UNIVERSITA' CATTOLICA MILANO

In occasione dell'inaugurazione della IX edizione del Master Universitario di 1° Livello "Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e
di arti visive" gli architetti Tobia Marcotti e Filippo Resteghini hanno incontrato studenti e professori mettendo a tema un caso esemplare dove la relazione fra educazione e progettazione di un contenitore sia frutto di una sinergia condivisa a partire dai bisogni

Di seguito appunti del racconto:






La nostra esperienza di progetto


Tutto ciò che facciamo è frutto di un nostro pensiero giusto o sbagliato che sia.
Noi ci muoviamo per modificare la materia cercando di far bene, di far del bene.
Davanti al foglio, bianco quale che sia il progetto, ci si trova davanti ad un salto ad una sfida.
Sicuramente se si è arrivati fino a li è perché nella nostra testa inconsciamente qualcosa è successo siamo sospinti dagli eventi  fino a quel punto. Ma adesso non possiamo più tirarci indietro.
Fare, iniziare un progetto è una cosa grandiosa.
Quando accade e non sempre accade, si sta in un momento di silenzio, un momento privilegiato, fuori dal tempo dove ognuno è chiamato, non si può più tirare indietro è chiamato a fare.
Ma che imbarazzo davanti a quel foglio bianco, ma senza che ce ne accorgiamo questo pensiero è travolto da tutto quello che inconsciamente sta montando nella nostra testa, frutto di analisi passate, di ripensamenti notturni, di calcoli precisi, ma sicuramente frutto di un’implicazione personale senza sconti.
Fare un Progetto non ammette pigrizia, non ammette deleghe. Io mi devo giocare senza sconti.
Ma allora il risultato è garantito?  No, ci mancherebbe credo che questo sia solo l’inizio solo un mettersi nella giusta direzione.
Quello che posso dire che quando più persone con questa intensità si mettono insieme su un progetto il risultato è sorprendente, L’arricchimento è continuo.
Ognuno porta un pezzo di se e lo condivide con lealtà e gratuità.
Questo è quello che è accaduto nel progetto per la scuola.
Un gruppo di persone che hanno vissuto con estrema intensità il progetto della nuova scuola.
A tutti i livelli: educativo, economico, organizzativo, politico, realizzativo.
A noi spetta la parte Architettonica.
Il foglio guardando bene non era bianco quando abbiamo iniziato. Molti appunti erano già riportati sul foglio del Progetto.
Abbiamo iniziato a prendere in considerazione tutti gli appunti, a farci nuove domande per farne emergere di nuovi incontrando tutti gli attori del progetto da chi si occupava della parte economica a quella educativa, dai bambini ai politici ed amministratori.
Certo l’incontro con i bambini credo sia stato molto importante. Non abbiamo fatto una riunione ma ci siamo limitati a guardarli entrare a vedere come usavano gli spazi che avevano a disposizione.
Cosa ci ha lasciato questo incontro? Avevo in mente ogni momento la loro vitalità e la coscienza che quel progetto era per loro.

Il progetto "è per voi!!!"
Non mollare mai con in testa l'unico scopo di fare bene.....
Non è solo un motto. Per noi ha voluto dire rifare il progetto.
Un bel giorno arriva una telefonata " ...cari architetti il terreno si è ristretto ...." l'istinto immediato è stato quello di dire che problema c'è anche il progetto verrà ristretto lo mettiamo in una pressa si compatta e in un'attimo è fatta....
No, non può essere così!
Ci sono venuti in mente gli occhi straniti dei ragazzi che entrati il primo giorno ci domandavano, e noi "…non si poteva fare altro! … questo edificio  è frutto dell' errore di un notaio......"
Ma no, questo non sarebbe stato un progetto di architettura sarebbe stato un non progetto perché il Progetto non c'era.
Che bello aver potuto dire  ai ragazzi e ai loro genitori il primo giorno di scuola " questo progetto, questo edificio è per voi, lo abbiamo pensato per voi, perché voi poteste abitarlo e abitandolo vi possa aprire le porte della conoscenza attraverso il bello" e in cuor nostro la sincera consapevolezza di aver dato tutto per questo.
Questo è il cuore ma il cuore senza le gambe?..i costi del progetto, dell'edificio, i rapporti politici, gli accordi tecnici, la scelta dei materiali per la corretta manutenzione, le scelte energetiche di autosufficienza
 




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